C’è qualcosa che va oltre la semplice competizione sportiva quando si parla di calcio balilla paralimpico. È una disciplina dove tecnica, inclusione e determinazione si fondono. E proprio in questo contesto, l’Italia ha scritto una pagina memorabile della sua storia sportiva, tornando dai Mondiali di Saragozza 2025 con un medagliere da record e con la consapevolezza di essere diventata un punto di riferimento internazionale.
Il 30 giugno, sul palcoscenico internazionale del World Para Table Soccer Championship, la Nazionale italiana ha difeso il titolo conquistato nelle scorse edizioni e lo ha fatto con una grinta che ha lasciato il segno. A far esplodere l’orgoglio azzurro è stata la squadra capitanata da Daniele Riga e Corrado Montecaggi, che nella finalissima a squadre ha sconfitto il Belgio confermando l’Italia sul tetto del mondo.
Ma il trionfo è stato collettivo: il medagliere italiano si chiude con 4 ori, 1 argento e 4 bronzi. Un risultato che rende giustizia all’enorme lavoro svolto negli ultimi anni dalla Federazione Paralimpica Italiana Calcio Balilla (FPICB), che ha saputo costruire un progetto serio, inclusivo e vincente.
Il significato di una vittoria
La finale della categoria a squadre ha avuto i contorni epici delle grandi sfide. Daniele Riga e Corrado Montecaggi, volti noti del calcio balilla paralimpico italiano, hanno affrontato i forti belgi Michael Smulders e Michaël Vanhoutte. Il match è stato teso, combattuto, pieno di ribaltamenti, ma alla fine la coppia azzurra ha saputo imporsi con intelligenza tattica e un’intesa perfetta.
È importante capire che nel calcio balilla paralimpico non si vince soltanto con la tecnica. Conta molto la comunicazione tra i giocatori, la capacità di reagire sotto pressione, la preparazione mentale e fisica. E Riga-Montecaggi hanno dimostrato di avere tutte queste qualità.
Sul podio, insieme a loro, sono saliti anche Luigi Iannone e Domenico Smario, che hanno conquistato una splendida medaglia di bronzo, rendendo ancora più netto il dominio azzurro in questa edizione mondiale.
Il medagliere dell’Italia: un risultato storico
L’Italia ha chiuso i Mondiali di Saragozza con il miglior medagliere di sempre nel calcio balilla paralimpico:
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🥇 Oro nella competizione a squadre: Daniele Riga e Corrado Montecaggi
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🥉 Bronzo nella competizione a squadre: Luigi Iannone e Domenico Mario
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🥇 Oro nel Wheelchair Single femminile: Angelita Alves
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🥉 Bronzo nel Wheelchair Single femminile: Maria Luigia Civili
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🥇 Oro nel Wheelchair Single maschile: Domenico Smario
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🥈 Argento nel Wheelchair Single maschile: Francesco Bonanno
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🥉 Bronzo nel Wheelchair Single maschile: Daniele Riga
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🥇 Oro nel Doppio Open Wheelchair: Iannone e Smario
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🥉 Bronzo nel Doppio Open Wheelchair: Riga e Montecaggi
Un dominio totale in ogni categoria, che dimostra quanto il livello del calcio balilla paralimpico italiano sia ormai stabilmente tra i migliori al mondo.
La voce del presidente: Francesco Bonanno
A parlare, con la lucidità di chi ha costruito questo progetto passo dopo passo, è stato Francesco Bonanno, presidente della FPICB. Ma Bonanno non è solo un dirigente: è anche un atleta, visto che ha conquistato l’argento nel Wheelchair Single maschile. Un doppio ruolo che racconta molto del suo impegno.
Nel commentare il risultato, ha detto:
“L’Italia ha trionfato in tutte le specialità paralimpiche in programma, conquistando il gradino più alto del podio in ogni categoria. A coronamento di questi straordinari successi, la nostra Nazionale ha anche vinto la Coppa del Mondo per Nazioni, confermandosi ai vertici del movimento internazionale”.
Parole che trasmettono entusiasmo ma anche responsabilità. Perché in uno sport come il calcio balilla paralimpico, la vittoria è il frutto di una rete costruita nel tempo, fatta di tecnici, atleti, volontari, famiglie e sostenitori.
Il contesto internazionale del calcio balilla paralimpico
Il calcio balilla paralimpico è una disciplina in forte crescita a livello globale. Negli ultimi anni ha trovato una sua identità grazie alla definizione di regole ufficiali, all’organizzazione di tornei internazionali e al riconoscimento da parte di federazioni nazionali e organismi paralimpici.
A livello regolamentare, le categorie si dividono in base al tipo di disabilità (fisica o motoria) e alla modalità di gioco: singolo, doppio, misto. Il tavolo viene adattato alle carrozzine, con spazi più ampi e aste modificate per consentire il massimo controllo e accessibilità.
In molti Paesi, come Italia, Belgio, Germania, Spagna e Francia, il movimento è già ben strutturato. Ma la crescita sta avvenendo anche in nazioni meno “tradizionali”, grazie al lavoro di promozione e alla capacità di inclusione che lo sport porta con sé.
Perché il calcio balilla paralimpico è importante
Parlare di questo sport non significa soltanto raccontare una competizione. Significa toccare con mano cosa vuol dire accessibilità, inclusione, visibilità delle persone con disabilità. Il calcio balilla paralimpico offre un’occasione concreta di vivere lo sport a ogni livello, dal semplice torneo locale alla competizione mondiale.
In più, è una disciplina che può essere praticata ovunque, con costi contenuti, abbattendo barriere fisiche ed economiche. Non servono strutture complicate, bastano un tavolo adatto e la voglia di mettersi in gioco.
Per questo motivo, il suo sviluppo è fondamentale anche per promuovere lo sport paralimpico nelle scuole, nei centri di riabilitazione, nei centri sportivi.
L’Italia come modello
L’Italia si sta rivelando un punto di riferimento mondiale nel calcio balilla paralimpico. Non solo per i risultati ottenuti, ma per l’approccio. La FPICB ha saputo unire competenza e passione, lavorando su più livelli:
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Formazione degli atleti
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Aggiornamento dei tecnici
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Inclusione dei giovani
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Collaborazioni con enti e istituzioni
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Comunicazione sui media
In particolare, è significativo il ruolo delle donne, come Angelita Alves e Maria Luigia Civili, che hanno portato a casa due medaglie nel Wheelchair femminile. Un segnale chiaro: lo sport è per tutti, senza distinzioni.
L’entusiasmo degli atleti
Oltre alle medaglie, ciò che colpisce è il clima di squadra che si respira attorno alla Nazionale. Chi ha seguito il mondiale ha visto abbracci, sorrisi, incoraggiamenti reciproci. Atleti che, oltre a competere, si supportano davvero. Questo fa la differenza.
Daniele Riga ha commentato:
“Essere lì, giocare, dare tutto e poi salire sul podio sapendo che rappresenti il tuo Paese… non ha prezzo. Ma il bello è stato vivere tutto questo con un gruppo di amici veri”.
E Corrado Montecaggi ha aggiunto:
“Siamo cresciuti insieme in questi anni, e il campo ha premiato l’impegno. Ma ciò che conta è la strada fatta, i momenti condivisi, la fatica trasformata in gioia”.
Cosa ci aspetta ora
Dopo Saragozza, lo sguardo è già rivolto ai prossimi obiettivi. A partire dal rafforzamento dei circuiti nazionali e dall’organizzazione di nuovi eventi che possano coinvolgere sempre più persone. La FPICB sta lavorando anche per far riconoscere ufficialmente il calcio balilla paralimpico a livello paralimpico internazionale, come disciplina ufficiale nei giochi continentali.
Nel frattempo, i club italiani stanno crescendo. Sempre più città ospitano tornei, creano squadre, coinvolgono giovani e adulti. E sempre più realtà associative iniziano a considerare il calcio balilla come strumento educativo, inclusivo e terapeutico.
La forza di un movimento
Il successo dell’Italia ai Mondiali di Saragozza non è frutto del caso. È il risultato di anni di impegno costante. È la dimostrazione che quando si lavora con visione, passione e competenza, i risultati arrivano.
Ma soprattutto, è la conferma che lo sport può e deve essere per tutti. Il calcio balilla paralimpico ci ricorda che anche una “semplice” partita, giocata con due aste e un pallino, può cambiare la vita di una persona. Può dare motivazione, senso di appartenenza, gioia.
Ed è per questo che merita attenzione, sostegno, visibilità.