Basket in carrozzina: una lezione di sport e di vita

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Il basket in carrozzina è molto più di uno sport: è inclusione, passione e resilienza in movimento. Scopri le regole, le squadre italiane e il valore umano di questa straordinaria disciplina.

Quando parliamo di sport inclusivo, uno degli esempi più vibranti ed emozionanti che possiamo raccontare è senza dubbio il basket in carrozzina. Una disciplina che unisce atleti di talento, storie straordinarie e un messaggio potente: lo sport è davvero per tutti. Che tu abbia una disabilità o no, quello che conta in campo sono il cuore, la strategia e la voglia di fare squadra.

Il basket in carrozzina è un’evoluzione paralimpica del basket tradizionale, ma non chiamatelo “sport minore”. Si gioca a ritmi elevati, richiede tecnica, velocità, resistenza, e ha un campionato nazionale ben strutturato, con squadre che rappresentano un’eccellenza italiana anche a livello europeo.

In questo articolo ti porto alla scoperta del movimento italiano, della sua struttura e delle realtà che, da nord a sud, fanno rimbalzare il pallone dell’inclusione ogni giorno.

Un po’ di storia e di regole

Il basket in carrozzina nasce ufficialmente nel dopoguerra, come forma di riabilitazione per i veterani. In Italia si afferma dagli anni ‘60 e ‘70, fino a costituire una vera e propria federazione: la FIPIC – Federazione Italiana Pallacanestro in Carrozzina, fondata nel 2010 e riconosciuta dal Comitato Italiano Paralimpico.

Le regole sono simili al basket tradizionale, con qualche differenza: ogni atleta ha una classificazione che va da 1.0 a 4.5 punti in base al grado di disabilità. Durante una partita, la somma dei punti dei 5 giocatori in campo per ogni squadra non può superare i 14 punti. In questo modo si garantisce equità e competitività, valorizzando le capacità individuali all’interno di un sistema bilanciato.

Si gioca su un normale campo da basket, con canestri a 3,05 metri e palloni regolamentari. La sedia a rotelle diventa un’estensione dell’atleta: è maneggiata con abilità, usata per blocchi, scatti e finte. Spettacolo puro.

La struttura dei campionati italiani

Il basket in carrozzina in Italia è organizzato su più livelli:

  • Serie A: la massima categoria, dove militano le squadre più competitive.

  • Serie B: suddivisa in gironi, pensata per promuovere lo sport sul territorio e formare nuovi atleti.

Ogni stagione prevede anche la Coppa Italia, la Supercoppa Italiana e le qualificazioni per le coppe europee, come la Champions Cup, la EuroCup e la Willi Brinkmann Cup. Le squadre italiane sono tra le più titolate a livello continentale.

Chi può giocare?

Il basket in carrozzina è aperto a tutte le persone con disabilità motorie agli arti inferiori. Ma grazie ai progetti promozionali e giovanili, sempre più spesso ci sono sessioni inclusive con ragazzi e ragazze normodotati, che si mettono in gioco su una sedia a rotelle per imparare e confrontarsi. Anche qui, la carrozzina non è un limite, ma un’opportunità di crescere insieme.

Le principali squadre e associazioni in Italia

Il cuore di questo sport batte nelle associazioni, che ogni settimana accolgono atleti, volontari, tecnici e famiglie. Ecco alcune delle realtà più significative sul territorio.

ASD Briantea84 Cantù (Lombardia)
Una leggenda del basket in carrozzina italiano. Fondata nel 1984, è diventata un modello per tutta Europa. Ha vinto 10 scudetti, 9 Coppe Italia e 7 Supercoppe. Ma soprattutto, ha creato un progetto educativo che coinvolge ragazzi e scuole, portando lo sport paralimpico nelle palestre e nei cuori.

Dinamo Lab Sassari (Sardegna)
La sezione paralimpica della Dinamo Sassari milita stabilmente in Serie A. Rappresenta la Sardegna nei campionati nazionali e punta molto sulla promozione dello sport come strumento di integrazione. Un progetto giovane, ma con basi solide.

GSD Porto Torres (Sardegna)
Nata nel 1999, è una delle società più longeve e titolate del Sud Italia. Ha vinto due coppe europee (Coppa Vergauwen e Brinkmann Cup), ed è un punto di riferimento costante per lo sport paralimpico sardo.

Handicap Sport Varese (Lombardia)
Attiva dagli anni ‘80, è cresciuta grazie anche alla sinergia con la storica Pallacanestro Varese. Ha partecipato a tornei internazionali e promuove il basket tra i più giovani con disabilità. Una realtà tenace, che unisce esperienza e visione.

Dream Team Taranto (Puglia)
Fondata nel 2002, ha ottenuto grandi risultati (Campionato Italiano e Coppa nel 2008), ma soprattutto ha costruito una famiglia dove sport, inclusione e passione si fondono ogni giorno. La squadra è un esempio concreto di come lo sport possa cambiare vite e territori.

ASD S. Stefano Sport (Marche)
Fondata nel 1976, è tra le realtà storiche del movimento. La squadra ha un palazzetto dedicato a Porto Potenza Picena e partecipa stabilmente alla Serie A, puntando anche sul settore giovanile. Lo sport, qui, è davvero casa.

Volpi Rosse Menarini Firenze (Toscana)
Una realtà giovane ma dinamica. Le Volpi Rosse portano avanti un progetto educativo con il supporto del Gruppo Menarini e collaborano attivamente con le scuole e le università per promuovere il basket in carrozzina tra i ragazzi.

Reggio Calabria BIC (Calabria)
Una delle realtà emergenti del Sud Italia. Ha ospitato tornei europei e si è distinta per l’impegno sociale e sportivo, coinvolgendo la comunità locale in iniziative di sensibilizzazione.

Amca Elevatori HS Varese
Un’altra realtà di Varese, impegnata nella promozione dello sport come strumento di emancipazione. Anche questa società partecipa alle competizioni federali e promuove progetti inclusivi.

Oltre la competizione: la potenza dei valori

Il basket in carrozzina non è solo uno sport da giocare. È un potente messaggio culturale. Insegna che la disabilità non è una barriera, ma una condizione da affrontare con dignità e forza. Ogni partita è una lezione di umanità. Ogni atleta è un simbolo di determinazione, che ci ricorda cosa significa davvero lottare per un obiettivo.

E per chi lavora con i più giovani, queste squadre sono un’occasione educativa unica. Portare gli studenti a vedere una partita, farli salire in carrozzina per una sfida amichevole, è un modo concreto per insegnare l’empatia, il rispetto, la solidarietà.

Come avvicinarsi al basket in carrozzina

Vuoi conoscere una squadra? Partecipare a un allenamento? Invitare un team nella tua scuola? Il primo passo è visitare il sito ufficiale della Federazione

Molte squadre hanno anche pagine social attivissime, pronte a rispondere a domande, accogliere nuovi volontari o semplici curiosi. Puoi assistere alle partite, organizzare incontri informativi, o anche diventare un sostenitore.

Riflessioni finali

Il basket in carrozzina è uno dei volti più belli dello sport. Unisce tecnica, passione, sudore, risate, cadute e risalite. È una sfida quotidiana, ma anche una festa collettiva. Guardare una partita è emozionante. Giocarla, o viverla da vicino, è trasformativo.

Per questo, in questo blog dedicato all’inclusione attraverso lo sport, non poteva mancare un omaggio a questa straordinaria disciplina. Segui il basket in carrozzina. Sostienilo. Raccontalo. È un canestro di umanità che vale sempre due punti… e anche di più.

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