Un balcone può sembrare un dettaglio secondario in un’abitazione, ma per una persona con disabilità motoria è spesso un confine sottile tra sentirsi parte del mondo esterno e restare chiusa dentro casa. Quando si parla di accessibilità, si pensa subito a rampe, ascensori, bagni adattati. Ma anche gli spazi “minori”, come un balcone, possono diventare vere e proprie barriere architettoniche se non sono progettati con attenzione.
Parliamo in modo concreto di come dev’essere un balcone davvero accessibile per chi si muove in carrozzina o ha una mobilità ridotta.
Soglia della porta finestra
Uno degli ostacoli più frequenti è la soglia della porta-finestra. In molte abitazioni c’è un piccolo gradino, magari solo di pochi centimetri, che però basta a impedire il passaggio a una carrozzina, soprattutto se manuale. Per chi si sposta con un deambulatore, la situazione non cambia di molto: il rischio di inciampare è sempre presente.
In fase di costruzione, la soluzione più efficace è progettare una soglia a filo pavimento, senza dislivelli. Esistono sistemi scorrevoli con binari incassati che garantiscono sia l’accesso che l’isolamento termico. Se invece si interviene su un balcone esistente, si può utilizzare una rampa mobile in alluminio o una soglia inclinata in gomma, purché la pendenza sia contenuta: il consiglio tecnico è mantenersi su inclinazioni che non superino l’8% per rendere il passaggio sicuro.
Spazio di manovra
Una volta superata la soglia, serve spazio. Chi si muove in carrozzina deve potersi girare senza fatica, affacciarsi, godersi il balcone. Per fare questo, la profondità deve permettere una manovra agevole. Arredi, vasi, fioriere vanno sistemati in modo da lasciare il centro libero. È importante che sedie e tavolini possano essere spostati senza difficoltà, o che siano fissati solo dove non intralciano il passaggio.
Parapetti e visibilità
Altro aspetto critico è il parapetto. Molti balconi sono chiusi da muretti pieni, che superano l’altezza dello sguardo per chi è seduto. Questo significa non poter vedere nulla. È come stare in una stanza con una finestra murata. La soluzione migliore è adottare parapetti trasparenti in vetro stratificato, che garantiscono sicurezza e visibilità. In alternativa, si possono usare ringhiere con correnti orizzontali, facendo attenzione che la prima linea visibile sia bassa abbastanza da non ostacolare la visuale. Anche le reti metalliche o i pannelli traforati possono andare bene, se lasciano abbastanza spazio visivo.
Pavimentazione sicura
La pavimentazione dev’essere sicura. Niente superfici scivolose o irregolari. Meglio evitare piastrelle lisce o materiali porosi che trattengono l’umidità. L’ideale sono pavimenti antiscivolo certificati, come il gres con coefficiente R11 o superiore. Altre alternative efficaci sono il legno composito con scanalature o le resine drenanti, che uniscono stabilità e continuità della superficie.
Protezione da sole e pioggia
Un balcone accessibile è anche uno spazio da vivere, non solo da guardare. Per farlo servono protezioni dal sole e dalla pioggia. Le tende motorizzate, controllabili da pulsante o telecomando, sono una buona soluzione se si vuole garantire l’autonomia. Anche pensiline leggere, in policarbonato o vetro, possono offrire protezione senza oscurare. Se il balcone è esposto al vento, conviene prevedere pannelli laterali frangivento o barriere paravento rimovibili.
Illuminazione e comandi
Non bisogna dimenticare l’illuminazione. Una persona con mobilità ridotta potrebbe voler uscire sul balcone anche la sera. Serve una luce diffusa, senza zone d’ombra. Luci a LED integrate lungo il perimetro o nella ringhiera sono funzionali e discrete. Gli interruttori devono essere posizionati tra i 90 e i 120 cm da terra, facilmente raggiungibili da seduti. Anche le prese elettriche possono tornare utili per caricare un dispositivo o usare una piccola lampada da lettura.
Dettagli funzionali
A rendere davvero fruibile uno spazio sono spesso i dettagli. Fioriere rialzate permettono di curare le piante anche da seduti. Lo stendibiancheria, se fissato a un’altezza adeguata, può essere usato senza sforzo. Le maniglie delle porte-finestre dovrebbero essere installate in basso o, meglio ancora, sostituite da sistemi motorizzati. Anche una segnaletica tattile o cromatica può fare la differenza per chi ha una disabilità visiva associata.
Normative di riferimento
Per approfondire gli aspetti tecnici si può fare riferimento al DM 236 del 1989, che stabilisce i criteri di accessibilità negli edifici. A livello europeo, la norma UNI EN 17210 del 2021 definisce i principi per un ambiente costruito accessibile e fruibile. Alcune regioni italiane offrono linee guida tecniche molto utili, con esempi applicativi concreti.
Riflessione
Un balcone accessibile non è un lusso, è un diritto. È uno spazio che permette a chiunque, indipendentemente dalla condizione fisica, di godere dell’aria aperta, del sole, della vista, di una conversazione. Non servono grandi opere: basta attenzione nella progettazione e rispetto per chi vive lo spazio in modo diverso.
E quel balcone, che prima sembrava solo un affaccio, diventa un piccolo luogo di libertà.