L’assegno di cura è una prestazione economica mensile della Provincia autonoma di Bolzano, diretta alle persone non autosufficienti. Serve a coprire costi dell’assistenza domiciliare, sia fornita da professionisti che da familiari. Pur essendo un diritto importante, a volte la valutazione non riflette realmente la condizione del richiedente. In questi casi, è possibile presentare ricorso. In questo articolo spiego come fare, con chiarezza e rigore, e quali riferimenti normativi tenere in considerazione. La possibilità di contestare una valutazione errata è un diritto fondamentale che permette ai cittadini di non essere penalizzati da errori di interpretazione o da valutazioni troppo sbrigative. L’assegno di cura rappresenta uno strumento di giustizia sociale e tutela per chi ha bisogno di assistenza continua.
Legge provinciale n. 9/2007 – “Interventi per la non autosufficienza”
È la legge base che istituisce l’assegno di cura. In particolare:
- Art. 8 definisce l’erogazione mensile della prestazione e individua i livelli di non autosufficienza.
- Art. 10 prevede che l’assegno copra anche oneri previdenziali per i caregiver familiari. Questa legge stabilisce che il diritto all’assegno nasce dal bisogno assistenziale e dalla permanenza in un contesto domiciliare.
Decreto del Presidente della Provincia n. 371/2021
Regola requisiti e modalità della prestazione (residenza, reddito, contratto di affitto). La concessione è subordinata al parere del Comitato tecnico. L’assegno è valido 12 mesi e può essere ricalcolato per variazioni della situazione economica o del livello assistenziale. Il decreto dettaglia le modalità di accertamento e i criteri oggettivi di valutazione, rendendo il processo più trasparente. Questo è importante per garantire che ogni assegno di cura venga assegnato in modo equo.
Altre norme correlate
- Delibera della Giunta provinciale del 20 luglio 2011 (D.P.P. n. 281) disciplina l’uso dell’assegno ai fini del calcolo delle tariffe per servizi residenziali o semiresidenziali.
- Legge provinciale n. 12/2022 riconosce il caregiver informale – anche senza legame di parentela come figura tutelata.
Chi può richiedere l’assegno di cura
Possono richiederlo:
- persone residenti in provincia di Bolzano;
- in condizioni di non autosufficienza (fisica, mentale o sensoriale);
- con assistenza domiciliare continuativa.
La domanda si presenta al distretto sociale competente. Segue una valutazione tramite la scheda V.I.T.A., uno strumento che fotografa la situazione dell’assistito e permette di attribuire un punteggio da cui deriva l’importo dell’assegno di cura.
Quando fare ricorso e perché
Si presenta ricorso quando:
- il punteggio assegnato sembra incongruente;
- non emergono in fase di valutazione tutte le esigenze reali;
- sono comparsi nuovi dati clinici;
- si ritiene che la visita sia stata superficiale.
Il termine per presentare istanza è 45 giorni dalla ricezione dell’esito. È importante agire per tempo: un ritardo potrebbe rendere impossibile far valere i propri diritti. Il ricorso ha una funzione correttiva, utile anche a migliorare il sistema valutativo. In molti casi, la revisione consente di adeguare l’assegno di cura alla reale intensità del bisogno assistenziale.
Dove e come presentare il ricorso
Destinatario
La Commissione d’appello provinciale della Ripartizione Politiche Sociali.
Modalità
- A mano, negli sportelli distrettuali sociali.
- Via PEC, se si dispone di firma digitale.
- Tramite patronato, che consiglia anche sulla corretta modulistica.
Non serve un avvocato, ma l’assistenza professionale può essere utile se non si ha familiarità con la burocrazia. Molti cittadini si affidano a sindacati o associazioni per evitare errori nella compilazione. Ricorrere con l’aiuto di esperti aumenta le possibilità di ottenere un aumento dell’assegno di cura.
Cosa inserire nel ricorso: documenti fondamentali
Allega:
- Esito della valutazione (scheda V.I.T.A.);
- Certificati medici aggiornati;
- Scheda assistenziale che descrive orari e tipo di assistenza fornita;
- Documentazione a supporto, come foto, relazioni di operatori o caregiver;
- Ricorso firmato, dalla persona o da un rappresentante legale.
Aggiungere una lettera esplicativa aiuta a inquadrare meglio la situazione personale. È utile indicare ogni cambiamento avvenuto dopo la visita. Tutto ciò consente alla commissione di rivalutare il diritto a un assegno di cura più adeguato.
Cosa accade dopo l’invio
La Commissione può:
- riaprire la valutazione domiciliare;
- chiedere documenti aggiuntivi;
- convocare il richiedente o la sua famiglia;
- rivedere (in aumento o conferma) il livello e l’importo dell’assegno di cura.
Durante questa fase è importante essere reperibili e collaborativi. In molti casi, l’esito del ricorso è favorevole quando la documentazione è chiara e completa. Un assegno di cura corretto può fare una grande differenza nella qualità della vita.
I riferimenti normativi nel dettaglio
L.P. n. 9/2007: Istituisce l’assegno di cura con livelli differenziati, adeguamento biennale, compatibilità e cumulabilità.
D.P.P. n. 371/2021: Definisce requisiti (residenza, reddito, contratto), durata 12 mesi, prospetto economico, documentazione.
D.P.P. n. 281/2011: Regola l’uso dell’assegno ai fini della compartecipazione ai servizi, pone limiti alla contribuzione.
L.P. n. 12/2022: Introduce il concetto di caregiver informale non necessariamente familiare.
Dove trovare supporto
- Numero verde Pronto Assistenza: 848 800 277 (informativo su domande, scheda, livelli, ricorsi).
- Sportelli distrettuali sociali e ASSE (es. Via Canonico Michael Gamper 1, Bolzano – tel. 0471 418321/418322).
- Patronati e CAF – aiuto nella modulistica e invio.
- In casi complessi (es. difesa in sede legale), è consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto socio-assistenziale e assegno di cura.
Suggerimenti concreti
- Calcola i 45 giorni partendo dalla data dell’esito.
- Prepara un fascicolo ordinato, con etichette e titoli chiari.
- Scrivi un testo sintetico ma efficace, indicando sintomi non presi in considerazione.
- Se possibile, richiedi una copia della scheda V.I.T.A., utile per verificare i punteggi assegnati.
- Conserva ricevute di invio, per attestare la presentazione entro i termini.
Coinvolgere un familiare o un caregiver nella redazione del ricorso può aiutare a ricordare dettagli importanti. Molti casi vengono rivalutati positivamente proprio grazie a una narrazione più accurata dei problemi quotidiani. Ricordati che l’assegno di cura non è una concessione discrezionale, ma un diritto regolato da criteri precisi.
Importanza dell’assegno di cura e ruolo del ricorso
L’assegno:
- rappresenta un aiuto concreto per la dignità della vita quotidiana, evitando strutture ospedaliere inutili;
- riconosce il lavoro non retribuito dei caregiver;
- stimola il sistema a migliorare la qualità delle valutazioni.
Il ricorso, quindi, è uno strumento che tutela la persona assistita, ma serve anche a rafforzare il meccanismo di controllo e qualità del servizio. Far valere i propri diritti significa anche migliorare il sistema per tutti. L’assegno di cura non dovrebbe mai essere percepito come una concessione, ma come una risposta dovuta a chi ne ha reale bisogno.
Sintesi
Fare ricorso per l’assegno di cura a Bolzano significa usare un diritto previsto dalla normativa provinciale. Il percorso richiede:
- conoscenza delle leggi (L.P. 9/2007, D.P.P. 371/2021);
- organizzazione dei documenti;
- tempestività nell’invio;
- assistenza (anche solo a livello informativo tramite patronato).
Ogni ricorso accolto è un segnale positivo: rafforza la tutela, migliora il sistema, e sostiene chi quotidianamente si impegna nell’assistenza. Non bisogna sentirsi soli: la rete sociale e i servizi pubblici possono fare la differenza. È anche un modo per affermare che ogni persona ha diritto a essere ascoltata e sostenuta, senza eccezioni. E ogni persona che beneficia dell’assegno di cura sa quanto sia fondamentale per affrontare la quotidianità.