Bonnie St. John: la storia della sciatrice paralimpica simbolo di resilienza e inclusione

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Bonnie St. John
La storia di Bonnie St. John, atleta paralimpica e leader inclusiva, simbolo di resilienza, disabilità e parità di genere. Un esempio per tutti.

Bonnie St. John è una delle figure più ispiratrici del panorama sportivo e motivazionale americano. Nata con una disabilità fisica, ha saputo trasformare ostacoli evidenti in trampolini per il successo, diventando un esempio vivente di determinazione e coraggio. Il suo nome è legato a traguardi sportivi, carriera professionale, leadership al femminile e attivismo per le pari opportunità.

Infanzia e disabilità

Nata a Detroit, Bonnie ha perso una gamba sotto il ginocchio all’età di cinque anni a causa di una malattia congenita. Nonostante questo, la sua famiglia le ha sempre trasmesso il valore dell’autonomia e della forza interiore. Cresciuta in un contesto difficile, ha affrontato discriminazioni legate sia alla sua disabilità sia alla sua identità afroamericana.

Il percorso scolastico è stato segnato da risultati brillanti: Bonnie eccelleva in matematica e nelle lingue, ma la sua vera rivoluzione personale arrivò quando scoprì lo sci.

Bonnie St. John e lo sci paralimpico

Molti potrebbero pensare che una persona amputata non possa eccellere in uno sport tecnico come lo sci alpino. Bonnie ha dimostrato il contrario. Dopo anni di allenamento, entrò nel team paralimpico statunitense.

Alle Paralimpiadi invernali del 1984 a Innsbruck, Bonnie St. John vinse una medaglia d’argento e due di bronzo. Fu la prima donna afroamericana a vincere una medaglia alle Paralimpiadi invernali. Ma ciò che la rese nota fu molto più di una medaglia: durante una gara cadde poco prima del traguardo, ma si rialzò e finì comunque la corsa, ottenendo il secondo posto. Da allora la sua frase iconica è: “I may have fallen down, but I got up faster than anyone else.”

Dalla neve alla Casa Bianca

Dopo l’esperienza sportiva, Bonnie St. John proseguì gli studi ad Harvard e poi alla London School of Economics, costruendo una carriera nella consulenza economica e nella pubblica amministrazione. È stata nominata da Bill Clinton tra gli economic advisors alla Casa Bianca.

La sua carriera professionale si è intrecciata con attività di mentoring, conferenze motivazionali e scrittura. Bonnie St. John è oggi una speaker molto richiesta in eventi internazionali dove parla di leadership, inclusione, superamento dei limiti, parità di genere e diritti civili.

Scrivere per ispirare

Bonnie ha pubblicato diversi libri, tra cui:

  • How Strong Women Pray

  • Live Your Joy

  • Micro-Resilience: Minor Shifts for Major Boosts in Focus, Drive, and Energy

In questi testi mescola autobiografia, esperienze di vita vissuta, spunti motivazionali e strategie pratiche per affrontare le sfide quotidiane. Il suo stile è diretto, accessibile, concreto. Non propone “ricette magiche” ma percorsi realistici e faticosi che portano a cambiamenti veri.

Il significato profondo di “resilienza”

Nel raccontare la sua storia, Bonnie St. John ha sempre posto l’accento non sulla vittoria facile, ma sulla capacità di rialzarsi dopo le cadute. Questo rende la sua figura particolarmente preziosa in un’epoca dove si tende a glorificare solo chi arriva primo.

Per lei, la resilienza è l’abilità di affrontare un evento traumatico, cadere, rialzarsi, imparare e tornare in pista. Questa lezione è diventata il centro del suo lavoro da coach, formatrice e autrice.

Bonnie St. John e il suo impatto nel mondo della disabilità

La sua presenza è significativa non solo per le medaglie vinte, ma per la rappresentazione che offre: una donna afroamericana, amputata, sportiva, professionista, madre e speaker.

Bonnie St. John ha dimostrato che una persona con disabilità non deve essere ridotta a “persona da compatire” ma può essere un modello. Nei suoi discorsi pubblici affronta spesso il tema della disabilità in modo trasparente, ribaltando i cliché.

La sua narrazione non si basa sul pietismo, ma sulla concretezza delle azioni. Sostiene l’importanza dell’accessibilità, della piena partecipazione sociale e della valorizzazione dei talenti anche nelle persone con disabilità.

Leadership femminile e diversity

Oltre alla disabilità, Bonnie ha fatto dell’inclusione un campo di battaglia trasversale. Parla di leadership femminile in contesti dominati da uomini, di diversità culturale nelle aziende, di discriminazione sistemica.

Per lei, diversity non è solo un concetto da inserire nei bilanci sociali, ma una realtà da vivere e sostenere ogni giorno. È stata invitata da aziende globali, università, associazioni non profit e governi per portare la sua testimonianza di donna capace di guidare, nonostante gli ostacoli.

La sua voce nel mondo

Bonnie St. John continua a essere una presenza attiva a livello internazionale. Interviene in programmi televisivi, forum aziendali, eventi accademici. È apparsa su CNN, Today Show, CBS e numerosi altri canali.

È considerata tra le 5 donne ispiratrici più influenti d’America secondo NBC. La sua figura è un punto di riferimento per chi cerca un esempio positivo e concreto di inclusione, forza e cambiamento.

Bonnie St. John e la genitorialità

Oltre alla carriera e allo sport, Bonnie è anche madre. Nelle sue interviste parla spesso del rapporto con sua figlia e delle sfide di essere genitore con una disabilità.

Racconta con onestà momenti difficili, come quando si è trovata a dover spiegare alla figlia la sua protesi o il modo in cui affronta le barriere quotidiane. Ma allo stesso tempo sottolinea quanto la genitorialità abbia arricchito la sua esistenza e motivato molte delle sue scelte.

La gestione del corpo e della mente

Un altro punto centrale nella vita di Bonnie è l’equilibrio tra corpo e mente. Da atleta ha imparato l’importanza della disciplina fisica. Da manager e formatrice ha capito l’impatto dello stress mentale.

Nel suo libro Micro-Resilience, sviluppa strategie per affrontare la fatica decisionale, il sovraccarico emotivo e la stanchezza da multitasking. L’idea è che piccoli cambiamenti quotidiani possano portare grandi benefici.

Bonnie St. John oggi

Oggi, Bonnie St. John continua la sua attività tra scrittura, coaching, eventi pubblici e consulenza aziendale. È impegnata anche in progetti educativi per giovani con disabilità e programmi di inclusione scolastica.

Non si presenta mai come “guru”, ma come compagna di percorso, pronta a condividere esperienze e strumenti. Il suo approccio è concreto, empatico, realistico.

Una voce per chi non ha voce

In molti dei suoi interventi, Bonnie dice di sentirsi una “voce per chi non ha voce”. Parla a nome di chi ancora non ha il coraggio, il contesto o il supporto per esprimersi. Lo fa con semplicità, senza retorica.

Racconta la sua storia non per ricevere applausi, ma per far capire che tutti possono trovare un modo per rialzarsi.

Perché parlare oggi di Bonnie St. John

Parlare oggi di Bonnie St. John significa affrontare temi attuali: inclusione, disabilità, resilienza, leadership femminile. La sua figura è simbolo di come si possano superare barriere sociali, fisiche e culturali senza negare la fatica che comporta.

È un modello positivo per i giovani, per chi vive situazioni di fragilità, per chi lavora nelle aziende e vuole costruire ambienti più equi.

Sintesi

Bonnie St. John è molto più di un’ex atleta paralimpica. È una testimone autentica di come la forza interiore, la determinazione e il coraggio possano trasformare una vita segnata dalla difficoltà in un percorso di ispirazione per gli altri. Attraverso sport, libri, conferenze e impegno sociale, continua a rappresentare un punto di riferimento internazionale nella lotta per la dignità, l’inclusione e l’empowerment delle persone con disabilità.

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