La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità: un passo concreto verso l’inclusione

Quando si parla di diritti delle persone con disabilità, spesso si rischia di cadere in discorsi teorici che sembrano lontani dalla realtà di tutti i giorni. Ma la Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) è qualcosa di molto concreto: è un documento fondamentale che stabilisce regole chiare per garantire a tutti gli stessi diritti e opportunità. Adottata nel 2006 dall’Assemblea Generale dell’ONU, la Convenzione mira a promuovere, proteggere e assicurare la piena partecipazione delle persone con disabilità nella società.

L’Italia ha ratificato questa Convenzione il 24 febbraio 2009, riconoscendo ufficialmente l’importanza di abbattere le barriere e di garantire un accesso equo a ogni ambito della vita quotidiana.

I principi fondamentali della Convenzione

La Convenzione si basa su alcuni principi essenziali che devono essere il punto di riferimento per qualsiasi politica inclusiva:

  • Dignità e autonomia: Ogni persona ha il diritto di vivere in modo indipendente e di fare le proprie scelte.
  • Non discriminazione: Nessuno deve essere trattato diversamente o con meno diritti a causa della propria disabilità.
  • Partecipazione attiva nella società: Le persone con disabilità devono poter prendere parte a ogni ambito della vita sociale senza ostacoli.
  • Accessibilità: Dalle strutture fisiche ai servizi digitali, tutto deve essere pensato per essere accessibile a tutti.
  • Parità di opportunità: Le persone con disabilità devono avere le stesse possibilità di studio, lavoro e svago di chiunque altro.
  • Rispetto delle differenze: La diversità non è un limite, ma un valore aggiunto che arricchisce la società.

Perché è importante applicare questa Convenzione

Non basta firmare un trattato per cambiare le cose. Affinché questi principi diventino realtà, è necessario che le istituzioni adottino misure concrete per eliminare le barriere che ancora oggi rendono difficile la vita delle persone con disabilità.

Purtroppo, ancora troppe scuole, uffici e mezzi di trasporto non sono accessibili. Troppe persone con disabilità trovano ostacoli nel mondo del lavoro. Troppo spesso la nostra voce non viene ascoltata quando si prendono decisioni che ci riguardano.

In questo contesto, la nascita del Garante Nazionale per i Diritti delle Persone con Disabilità, che sarà operativo dal 1° gennaio 2025, è un passo importante. Il suo compito sarà quello di vigilare sul rispetto delle norme, combattere le discriminazioni e promuovere una cultura dell’inclusione.

Il ruolo delle organizzazioni per l’inclusione

Oltre alle istituzioni, ci sono realtà che lavorano attivamente per costruire un mondo più accessibile. Willeasy, ad esempio, è un’organizzazione che si impegna per creare ambienti inclusivi e accessibili. Il suo lavoro è stato riconosciuto a livello internazionale con il premio “BOOKS for PEACE” nel 2022, a testimonianza dell’importanza della cultura dell’inclusione.

Una riflessione personale

Da persona con disabilità, so bene cosa significhi affrontare ogni giorno ostacoli che agli altri sembrano invisibili. Non si tratta solo di rampe o ascensori, ma di una mentalità che spesso ci esclude, che ci vede come “speciali” anziché come persone con gli stessi diritti di tutti.

La Convenzione ONU è un passo avanti fondamentale, ma non basta da sola. Serve un impegno collettivo, serve che le persone cambino il loro modo di vedere la disabilità: non come un problema da risolvere, ma come una parte normale della diversità umana.

Sogno un mondo in cui non debba più lottare per ciò che dovrebbe essere garantito a tutti. Un mondo in cui le barriere fisiche e mentali siano finalmente abbattute. Non è un’utopia, ma una sfida che possiamo e dobbiamo vincere insieme.

 

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