PALLAVOLO PER DISABILI

Diversamente sportivi

A livello paralimpico la pallavolo è riconosciuta come Sitting Volley; fa  parte del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) ed è regolamentata dalla FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo). Nasce in Olanda nel 1956 e arriva in Italia solamente nel 2013.

Il Sitting Volley è senza dubbio uno sport di notevole successo, aperto a donne e uomini. Può essere praticato da atleti con disabilita ma anche da normodotati con voglia di mettersi in gioco. Sia persone disabili che normodotati molte volte sono compagni di squadra. L’unico requisito da rispettare per gli atleti disabili è un pieno o buon controllo del busto, condizione fondamentale per mantenere una giusta posizione durante partite e allenamenti. Gli sportivi non hanno bisogno di equipaggiamento particolari, infatti occorrerà: una maglia con logo della squadra, nome e numero di riferimento (da 1 a 20 posizionati al centro del petto e del dorso), calzini (corti o lunghi, a seconda della stagione o della sua necessità). Possono essere usate scarpe sportive ma si può giocare anche senza scarpe. I giocatori possono usare anche gambali da ciclista sotto i calzini. In ogni caso, l’abbigliamento scelto deve essere unanime per tutta la squadra. Quel che è assolutamente vietato sono materiali morbidi sul quale sedersi e imbottiture ai pantaloncini.

Il regolamento attuale prevede che in campo si debba schierare obbligatoriamente un minimo di due persone con disabilità. Ogni squadra si compone di un massimo di 12 atleti e vede 6 partecipanti alla volta in campo. Si distinguono pochissime differenze con la pallavolo tradizionale:

  1. Campo più piccolo 6×10 m, circondato da una zona libera larga 3m
  2. Rete più bassa,1.05 m nel femminile e 1.15 m nel maschile.
  3. I giocatori sono seduti e devono tenere sempre le natiche a contatto con il parquet di gioco.

Può essere considerato uno degli sport più dinamici, competitivi e sfidanti; basato sul leale concetto di squadra e di team. Lo scopo della squadra è quello di fare punto a seguito del servizio. Si fa punto quando: la palla cade a terra in campo opposto, quando la squadra avversaria commette fallo o riceve una penalità. Quando la squadra in ricezione vince un’azione conquista: un punto, il diritto a servire ed i suoi giocatori ruotano di una posizione in senso orario.

Vince il set la squadra che arriva per prima a 25 punti con uno scarto di almeno due punti sull’avversario. Vince la partita la squadra che vince 3 set su 5.  In caso di 24 pari il gioco continua fino ad arrivare al famoso scarto di due punti. In caso di due set pari si disputa il 5° set a 15 punti dove vale sempre la regola dello scarto dei due punti per terminare la partita.

Si distingue anche il concetto di fallo, il quale si compie ogni qual volta viene infranta una regola. Quando una squadra compie due falli nella medesima azione viene segnalato solo il primo fallo. Quando si verificano falli contemporaneamente tra le due squadre avversarie si sanziona il doppio fallo e l’azione viene rigiocata.

Attualmente, in Italia, sono nate diverse realtà di Sitting Volley ma non è la sola variante alla pallavolo praticata da atleti con disabilità. Infatti, si sente parlare sempre di più anche di pallavolo in carrozzina. Questo tipo di variante aumenta notevolmente il grado di inclusività di questo sport perché potrà essere praticato anche da atleti con lesioni midollari. Avremo quindi 4 giocatori per squadra, in un capo sempre 6m x 4 e con una rete alta 1,80m. La squadra deve essere composta almeno da una persona con tetraplegia, una persona normodotata che giocherà in carrozzina e altre 2 persone con paraplegia.

Tags :
Share This :

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *