JUDO PER DISABILI

Diversamente sportivi

Oggi prendiamo in considerazione un altro sport, il judo, l’unica arte marziale presente tra i Giochi Paralimpici. Questo sport è regolamentato dalla International Judo Federation (IJF) e segue i regolamenti per gli sportivi normodotati, ovvero il regolamento FIJLKAM  Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali,  ad eccezione di alcune modifiche:  

  1.  La durata dei combattimenti è di 3 minuti
  2.  È proibito ude-kansetsu-waza (tecniche di leva articolata del braccio)
  3.  È proibito shime-waza (strangolamento)

 

Questa disciplina, a livello mondiale, è gestita dalla IBSA International Blind Sports Federation, mentre in Italia il riferimento è la FISDIR Federazione Italiana Sport Paralimpici Intellettivi Relazionali.  Le competizioni più di rilevo sono: campionati provinciali/regionali assoluti, campionati Italiani Assoluti, campionati Europei, campionati del Mondo e Giochi Paralimpici.

Anche questo è uno sport “open”, può essere praticato da sportivi di entrambi i sessi e con diverse disabilità. Nelle diverse manifestazioni, infatti, si possono trovare sportivi: albini, cerebrolesi, con disabilità intellettive, visive oppure uditive.

 

Gli sportivi con disabilità fisiche, ad esempio i ciechi e gli ipovedenti, partecipano con alcuni accorgimenti alle competizioni più di rilievo come le Paralimpiadi. Per gli sportivi con disabilita psichiche o intellettive (down e ritardati, caratteriali, psichiatrici) la questione è diversa, infatti questo tipo di atleti non partecipa a nessuna competizione ufficiale, ma prende parte solo a eventi amichevoli. Gli atleti con questo tipo di disabilità grazie al judo accrescono: capacità di integrazione, disciplina, metodo e l’insegnante accompagna gli sportivi alla conquista di piccoli traguardi del quotidiano.

Prendendo in considerazione i judoka ciechi o ipovedenti, il tatami prevede alcune segnalazioni tattili per aiutare gli atleti ad orientarsi nello spazio in modo da aumentare la loro sicurezza nei movimenti evitando eventuali incidenti sia durante le competizioni ufficiali sia negli allenamenti. In più, per organizzare le diverse competizioni al meglio, si effettuano 3 divisioni.

 

  • In base al sesso: maschio/femmina
  • Alla categoria di appartenenza in base alla disabilità: B1, B2, B3
    • B1: sportivi che non percepiscono la luce da entrambi gli occhi oppure sportivi che, pur percependo la luce, non sono in grado di distinguere una mano a nessuna distanza.
    • B2: sportivi che non riconoscono la forma di una mano, che presentano un visus non superiore a 2/60 oppure con campo visivo inferiore a 5 gradi.
    • B3: sportivi con visus compreso tra 2/60 a 6/60 e con campo visivo tra 5 a 20 gradi.
  • A seconda del peso

Il primo e il terzo punto sono esplicati nella seguente tabella.

UOMINI DONNE
Fino a 55 kg Fino a 48 kg
55-60 kg 48-52 kg
60-66 kg 52-57 kg
66-73 kg 57-63 kg
73-81 kg 63-70 kg
81-90 kg 70-78 kg
90-100 kg Oltre i 78 kg
Oltre i 100 kg

 

Durante le competizioni, lo sportivo non vedenti riesce a partecipare senza l’ausilio di accompagnatori o guide. Riesce ad essere autonomo e autosufficiente nello spazio di competizione e con gli altri atleti. Questa sensazione di controllo e disciplina riesce ad infondere negli atleti disabili fiducia in sé stessi.

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