Ci siamo. Domani, domenica 13 aprile 2025, prenderò parte alla Rimini Marathon, una delle maratone più attese e sentite del panorama podistico italiano. Con me ci sarà, come in tante altre occasioni, Monica Cattaneo, compagna di corsa, ma soprattutto compagna di sogni. Affronteremo insieme i 42 chilometri della competizione, spingendo una carrozzina con le sole forze delle braccia, come faccio ormai da anni, perché crediamo in qualcosa che va ben oltre lo sport: crediamo nella forza dei sogni, nell’inclusione e nel potere del dare voce a chi spesso resta in silenzio.
La nostra partecipazione alla Rimini Marathon non è soltanto un’impresa sportiva. È una testimonianza. È un atto d’amore. È la prova concreta che, quando si ha un sogno, nessun ostacolo può davvero impedirti di inseguirlo. Nemmeno una disabilità. Nemmeno le barriere, fisiche o mentali, che ancora oggi troppe volte ci separano.
Ogni volta che affrontiamo una gara, non lo facciamo per metterci in mostra o per salire su un podio. Lo facciamo per dimostrare che la disabilità non è un limite, ma un punto di partenza per costruire qualcosa di straordinario. Lo facciamo per rappresentare tutte quelle persone che vorrebbero correre ma non possono farlo. Per chi non ha la possibilità, per chi sta lottando, per chi ha bisogno di vedere che sì, un altro mondo è possibile.
Correre è libertà. Correre è vita. Correre è ribellarsi a un destino scritto da altri.
In questa maratona porteremo con noi tutte le storie che ci hanno toccato, tutti i sorrisi che ci hanno accompagnato, tutte le battaglie che abbiamo affrontato. Ogni passo, ogni spinta sarà carica di significato, e sarà una dichiarazione d’amore verso la vita, verso lo sport e verso tutte quelle persone che continuano a crederci nonostante le difficoltà.
In questo viaggio non siamo soli. Per questo voglio esprimere un ringraziamento profondo alla mia società, l’ASD Podistica Fiamma Trieste, che da sempre mi supporta con affetto, entusiasmo e una passione autentica per lo sport. La Podistica Fiamma è più di una squadra: è una famiglia. Una comunità che ha creduto in me fin dal primo momento e che continua a sostenermi in ogni sfida, dentro e fuori dal tracciato.
Un grazie di cuore va anche all’organizzazione della Rimini Marathon, che ha dimostrato grande sensibilità e attenzione verso l’inclusione, omaggiandoci di due pettorali a titolo gratuito. Un gesto che per noi ha un significato immenso. Non è solo un segno di ospitalità, ma un messaggio chiaro: lo sport deve essere di tutti, nessuno escluso. Siamo felici e onorati di poter prendere parte a questa grande festa dello sport in modo così significativo.
Abbiamo vissuto tante gare insieme. Ogni gara è stata diversa, unica, irripetibile. Eppure c’è qualcosa che le accomuna tutte: il cuore. La voglia di non arrendersi. La determinazione di trasformare ogni difficoltà in un’opportunità. Dalla pioggia torrenziale della Maratona di Roma alla spinta faticosa sotto il sole cocente della Mezza di Palmanova, fino alle emozioni indelebili della RomaOstia. Ogni chilometro ci ha insegnato qualcosa. E anche domani, a Rimini, sappiamo che non sarà facile, ma sarà bellissimo.
Perché alla fine, quello che conta davvero non è il cronometro, ma il messaggio che portiamo con noi. Ed è un messaggio che dice: “Si può fare”. Si può vivere con entusiasmo anche quando il corpo non collabora. Si può trasformare una carrozzina in un veicolo di speranza. Si può cambiare la mentalità delle persone semplicemente dimostrando che la disabilità non è sinonimo di debolezza, ma di forza straordinaria.
Il nostro motto è semplice, ma potente:
Dalla parte degli ultimi per sentirmi primo.
E domani, tra le strade di Rimini, ci sarà spazio per tutti: per chi corre per vincere, per chi corre per superare se stesso, per chi corre per un ideale. Noi correremo per tutti loro. E anche per chi non può essere lì, ma ci sarà con il cuore.
A chi leggerà queste righe, voglio dire solo una cosa: non mollate mai. Qualsiasi sia la vostra battaglia, la vostra maratona personale, affrontatela con coraggio. Non lasciate che nessuno vi dica cosa potete o non potete fare. Credete in voi stessi, circondatevi di persone che vi vogliono bene, e non smettete mai di inseguire i vostri sogni. Anche quando sembrano impossibili. Soprattutto quando sembrano impossibili.
Perché i sogni non hanno barriere. I sogni sono per tutti.
E allora, sì. Ci siamo.
Domani ci troverete lì, al via della Rimini Marathon, pronti a dare tutto. Con il cuore in spinta e lo sguardo dritto verso il traguardo. Perché ogni traguardo è un nuovo inizio.
Corriamo insieme. Corriamo liberi. Corriamo per chi non può farlo.
E andiamo avanti, sempre.